Day 10: "i tuffatori di Mostar"

A Mostar sembra girare tutto intorno al ponte costruito sul Narente, il fiume verde smeraldo che taglia in due la città.

Per giungere a Mostar la sveglia é puntata alle 6.00, poiché esiste un solo treno al mattino presto ed uno nel tardo pomeriggio. Le cabine sono vecchie ed in legno, con i sedili di una sorta di velluto color vinaccia. L’odore stantio del fumo prende la gola, infatti la gente fuma tranquillamente all’interno dei vagoni.
Non troviamo posto a sedere e ci sistemiamo per terra. All’igiene pensiamo un’altra volta.
Dopo quasi tre ore di treno arriviamo finalmente a destinazione.

Il centro storico di Mostar é bello almeno quanto il centro di borghi provenzali molto più famosi. E lo dice uno che se fosse ricco, si sarebbe già comprato una casa nel sud della Francia!

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Il ponte, lo Stari Most, é il principale punto di interesse della cittadina. Alto 24 metri ed in pietra chiarissima, risale a più di 500 anni fa, quando l’impero Ottomano dominava in questa zona.

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Alla stessa epoca risale anche la tradizione di tuffarsi da tale ponte. Mentre lo attraversiamo, due ragazzi camminano sul corrimano fino ad arrivare nel punto più alto. In poco tempo un capannello sempre più numeroso di turisti, si forma ai piedi dei due ragazzi.
Stanno raccogliendo della offerte.
Una volta raggiunta la cifra desiderata, uno dei due si prepara al salto.
Ciuf. Tre secondi di vuoto e poi un ingresso in acqua perfetto.

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Purtroppo il ponte in foto é solo una ricostruzione di quello originale Ottomano. Nel ’93 infatti la città é stata bombardata dall’esercito croato. Il ponte non era di per sé un obiettivo militare strategico, ma era un simbolo per i musulmani, ossia la maggioranza dei cittadini della città.

Le immagini del bombardamento sono documentate in questo video.

Per conoscere invece la situazione in cui viveva Mostar ai tempi della guerra, vi consiglio assolutamente questo reportage del blog Tagli.

Alle 17 ripartiamo. Mostar era infatti solo una tappa intermedia.
La direzione é Dubrovnik, in Croazia.

Sbuchiamo in Croazia all’ora del tramonto, giusto in tempo di godersi il sole che cade nel mare.

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Arriviamo a Dubrovnik verso le 22 e notiamo subito il numero di italiani e la tipologia di turismo molto più rinomato rispetto alle nostre tappe precedenti.

Ci siamo lasciati alle spalle un sito UNESCO patrimonio dell’umanità, il borgo di Mostar, per trovarne un altro, la città di Dubrovnik.

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