Domande dal blog
1) La concomitanza di Elezioni Regionali ed Europee ci portano a riflettere sui grandi temi di interesse internazionale che si ripercuotono a livello locale, come per esempio l’immigrazione. Quanto sarebbe inclusiva la politica di Davide Bono da Presidente della Regione? Come si concilierebbe con una visione sostanzialmente reazionaria di Grillo del tema integrazione?
Bellanca: sono questioni spinose perche’ sono temi che vengono decisi a livello statale ed europeo, ma poi la rete assistenziale si riversa sul locale ed il problema, detto per inciso, e’ che l’italia e terra di frontiera, che deve essere vista come frontiera europea e non nazionale. Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’Europa debba intervenire, bisogna vedere se lo faranno alzando barriere o con politiche di aiuto. Il nostro vantaggio di essere post ideologici ci libera le mani da una visione di sinistra che vede inclusivita’ e cosmopolitismo come principi base ed una di destra protezionista. Noi partiamo semplicemente dai diritti delle persone indipendentemente dal fatto che siano immigrati o italiani. Capire chi ha diritto d’asilo, chi vuole venire a cercarsi un futuro ed aiutarlo. Non sta a noi decidere sui principi generali ma solo fornire assistenza, Se l immigrato e’ regolare o comunque integrato ed accettato nel tessuto sociale puo’ accedere alla nostra rete d’aiuto.
2) Il Piemonte è ricchissimo di territori che nel passato sono stati trainanti per il resto della Regione
(pensiamo al settore enograstronomico delle Langhe, al tessile biellese, al polo informatico canavese), ma che ora, a causa di una competizione sempre più globale, rischiano di cedere definitivamente il passo ad altri attori. Come pensate di favorire la rinascita economica di questi poli? Quali infrastrutture, fisiche e non, pensate sia fondamentale offrire alle PMI del territorio, affinché queste riescano a tornare competitive anche sulla scena internazionale?
Bellanca: Parto in quarta dicendo che il nostro primo principio e’ la tutela ela diffusione del Made in Piemonte. Il Made in Italiy e’ un brand ricercatissimo su Google, abbiamo eccellenze in artigianato, know how, tecnologie manifatturiere che vanno preservate. Evitiamo che multinazionali che puntano su servizi quantitativi a basso costo abbiano terreno fertile e possano insediarsi qui millantando posti di lavoro che nei fatti non sono cosi’ sicuri e numerosi come dicono.
Blog: ed è realistico imporlo “per decreto” secondo te?
Bellanca: Secondo me si, e te lo dico con la consapevolezza di chi lavora dall’interno di una grande multinazionale come responsabile comunicazione. Le multinazionali arrivano sul nostro territorio sfruttando licenze concesse dagli enti locali, ed e’ un sistema che va cambiato. Noi vogliamo creare una rete urbanistica tale che chi viene ad investire debba seguire l’ impronta data dalle esigenze del territorio. Non eviti l’ikea come se fosse la peste, ma semplicemente segui l’esempio di realta’ (come quelle del Nord Europa) in cui i mega iper store stanno fuori dai centri abitati, all’interno dei quali preferiamo tutelare le piccola distribuzione e le piccole attivita’ commerciali (nel Nord Italia nel 2013 su 21 mila assunzioni nei centri commericali, 130 mila posti lavoro sono andati persi nella piccola distribuzione). Le multinazionali portano lavoro che si perde nel piccolo. Il secondo punto importante del nostro programma e’ sfruttare le esportazioni con l’etichetta Made in Piemonte, attraverso enti come il Centro Estero per l Internazionalizzazione (presso cui sto seguendo degli ottimi corsi di formazione), nostra eccellenza piemontese da valorizzare.
3) A livello regionale uno degli aspetti amministrativi più importanti riguarda il settore sanitario. Pensate che i due precedenti Governi regionali, Bresso e Cota per intenderci, abbiamo amministrato in maniera efficace questo settore? Quali sono i punti su cui si può migliorare?
Bellanca: Il nostro programma sulla sanita’ si impernia su alcuni principi cardine: trasparenza partecipazione e merito, e sopratutto mantenendo questo come gli altri servizi sociali totalmente pubblici. Bisogna tendere alla razionalizzazione dei costi tramite l’informatizzazione per eliminare gli sprechi, eliminare l’affidamento di servizi ad enti “per convenzione” (che porta a triplicare i costi) e in particolar modo vigilare sulle nomine politiche, che portano spesso ad avere persone incompetenti a gestire le ASL. Vi sono bilanci delle ASL stesse approvati con due anni di ritardo, piuttosto che casi di aperture di credito fatte alle ASL che poi non venivano inserite nel bilancio regionale. Sul tema-sanita’ il nostro e’ un programma aperto al contributo di attivisti, cittadini ed operatori del settore. Alcune altre sigle usano nostri punti del programma, che pero’ solo noi possiamo applicare perche’ abbiamo le mani libere.
4) Per quanto riguarda il turismo, arrivano buona notizie in termini di numeri dalla città di Torino che sembra far finalmente capolino in questo settore. Torino è però nello stesso tempo l’esempio di scelte contrastanti, se si pensa ad una Politica sostanzialmente immobile sui Murazzi (ancora desolatamente vuoti) e all’unico camping di Torino (Villa Rey) chiuso coi sigilli dai Vigili. Il Piemonte però non si è mai distinto per essere riuscito ad attirare le grandi folle. Credete che il turismo possa essere una risorsa su cui investire? Quali sarebbero le vostre proposte a riguardo?
Bellanca: Torino in questi anni ha basato le proprie scelte politiche culturali sul concetto del grande evento, che secondo noi e’ da rifuggire: paghi i Vip per il grrande evento che si riduce ad essere cattedrale nel deserto, con dinamiche torbide di gestione e senza lasciare nulla sul territorio. Noi abbiamo un Made in Piemonte della cultura straordinario ma nessuno lo conosce. A Torino c’e il “circolo amici della magia”, il secondo in Europa dopo Londra, da cui sonousciti Brachetti e Luca Bono, che sta facendo tour in tutto il mondo. Li abbiamo qua dietro casa e neanche lo sappiamo. Sono realta’ da finanziare assolutamente, abbiamo la fortuna che la legge regionale tutela gli artisti di strada, che operano con una modalita’ vicina alla nostra ideologia, che e’ quella di pagare “a cappello” lo spettacolo offerto. Abbiamo Mr David, al secolo Davide Dimasi, un’ eccellenza in Italia ed Europa, ma nessuno lo conosce, cosi come la scuola di circo della Ginnastica. Cominciamo a fare eventi piu piccoli, a km zero, finanziamo e valorizziamo la cultura non come trofeo da esporre ma come produzione sul territorio e vedrete che le persone verranno attratte, cominciando cosi’ a frequentare spettacoli invece che iper store. Favoriamo la qualita’, come Fonderie Limone o la danza in Piemonte che sta morendo. Facciamo bandi trasparenti e sara’ un investimento utile per il futuro. Il turismo di lusso invece non ha bisogno di finanziamenti perche’ ha una rete tale da poter sopravvivere grazie alle strutture di elite, come i grandi alberghi che non sono in crisi .Andiamo a creare un turismo a rete piu sostenibile ed aperto alle Langhe e al Vercellese, incentiviamo i trasporti verso queste periferie regionali ora irraggiungibili per i turisti.
Domande da parte dei lettori del blog.
5) I sondaggi danno M5S come possibile primo Partito; in tal caso l’ipotesi “modello-Crocetta” potrebbe farsi ancora più forza, dato che una investitura popolare così forte vi porterebbe inevitabilmente ad assumervi le vostre responsabilità. Prendereste in considerazione tale ipotesi o volete aspettare il 51% dei seggi per iniziare a governare?
Bellanca: l’opzione Crocetta non e’ un’alleanza e non e’ una novita’. In Regione non c’e’ meccanismo di fiducia, non serve maggioranza assoluta ma 50% piu’uno per far passare una legge. Noi faremo proposte accettabili bipartisan, cosi’ come ho detto all’arcigay ieri. Noi proponiamo idee ragionevoli, saremo aperti a discutere, che e’ diverso da scendere a compromessi per interessidi partito. Se non lo accettano dovranno renderne conto di fronte ai cittadini ed alla informazione che faremo quotidianamente sul territorio. Allo stesso modo accetteremo eventuali proposte derivanti da altri se le riterremo valide.
6) Si paventa il rischio di infiltrazioni violente all’interno del Movimento. I fatti del Primo Maggio a Torino piuttosto che in alcune manifestazioni NO-TAV in Val Susa hanno reso evidente la vostra vicinanza con alcune frange estreme dell’opposizione sociale. Quali anticorpi alla violenza ha un movimento “aperto” come il vostro? Come pensate di contrastare il rischio di una deriva “sfascista”?
Bellanca: ti ringrazio per la domanda perche’ e’ fin troppo facile dimostrarti il contrario: 27 giugno Chiomonte, la polizia aveva deciso di sgomberare il presidio. C’erano Davide Bono ed altri attivsti che andavano a togliere le pietre dalla mani di persone che non c’entrano niente col m5s. Noi abbiamo tagliato fuori i violenti dalla nostra area e sono orgoglioso del fatto di non essere simpatico alla parte di violenti presenti nei gruppi no-tav ed altrove. Ribadisco anche che al primo maggio noi eravamo dietro al cordone di polizia che divideva partiti e sindacati dal resto del corteo. Io ero in punta alla seconda parte, ci hanno invitato come partito ad andare insieme agli altri politici ma il nostro posto era dietro insieme ai movimenti e alle associazioni, per sancire anche simbolicamente la divisione tra la classe politica che non ci rappresentava e noi. Ho fatto un intervento pubblico dal palco del primo maggio volutamente senza colore, in semplice rappresentanza di movimenti sociali, invitando i presenti a prendere una decisione in vista delle elezioni, approfondire i temi e decidere chi votare. Ribadisco fermamente che le violenze al corteo non c’entrano nulla col m5s.
7) La coincidenza tra Regionali ed Europee inducono facilmente a fare un confronto tra quanto proposto localmente e quando a livello comunitario. Noto una certa distanza tra molte proposte progressiste fatte dalla candidatura Bono ed una visione conservatrice dell’UE, con Grillo che non si distanzia mai troppo nettamente dagli altri Partiti NO-Euro e non definisce a quale gruppo parlamentare aderire. Non pensi che alcuni messaggi del Movimento debbano essere univoci, dal paesino di provincia all’Europa?
Bellanca: Il m5s e’ per sua natura composito, ma non vedo incompatibile l’ euro scetticismo con un idea di servizi mantenuti pubblici, con l’ assistenza sociale e via dicendo. Euro scettici si’ ma abbiamo preso le nostre decisioni ferme quando la Le Pen ci ha teso la mano, dicendo che con loro non vogliamo avere niente da spartire. Per formare un gruppo al Parlamento europeo serve un numero di eletti per noi impossibile da raggiungere. Entreremo probabilmente nel gruppo dei Verdi: la nostra forza politica si chiamera’ m5s-verdi, saremo parte di un gruppo dove la nostra voce si fara’ sentire forte e suadente.
8) il Piemonte vanta un centro informatico come il CSI, autentico fiore all’occhiello del settore pubblico in alcuni ambiti tecnologici. La Giunta Cota sembra aver puntato a mantenere il malato in stato vegetativo più che ad un suo rilancio: qual è la vostra idea riguardo l’informatizzazione della Regione? Il CSI ha bisogno di una sferzata energica: si rilancia il pubblico, magari stanziando nuovi fondi, o ci si affida completamente al Privato?
Bellanca: Il CSI deve rimanere pubblico come tutti i servizi e le strutture che ad oggi lo sono. Noi stiamo battendo sull’informatizzazione in maniera trasversale su tutti i settori di competenza regionale, per esempio nella sanita’ come passo avanti per fornire servizi migliori. I sistemi informatici in Regione sono quasi assolutamente sistemi proprietario mentre noi siamo gli alfieri dell’ open source: cosa ci impedisce di togliere windows e mettere linux? Bisognera’ formare il personale e gli operatori, ci vorra’ tempo ma questo non e’ un impedimento a tentare una sperimentazione. Abbiamo il comune di Mira, uno dei primi a 5 stelle, che l’ha gia’ fatto riducendo drasticamente i costi. Con una rete informatica forte puoi usare i sistemi cloud e voip. Aboliamo il digital divide, le mie origini sono di Fontaneto Po e li’ arriva ancora la rete a 56 k ed e’ scandaloso, e l’unica alternativa sarebbe mettere un dispendioso satellite. Non vogliamo piu’ un Piemonte separato in zone con linee ultra veloci e zone che vivono nel passato.
9) Cosa rispondete a chi dice che siete degli “utili idioti” sapientemente e scientemente manovrati dalla Casaleggio&C. ? Davide Bono è una mosca bianca di qualità in mezzo a tanta mediocrità o il sistema-5S è davvero in grado di produrre politici di qualità in grossa quantità?
Bellanca: tengo molto a dire che un conto sono le dinamiche interne al partito di cui possiamo discutere, un conto e’ l’ attivita’ istituzionale che e’ indipendente: se Grillo o Casaleggio dovessero dare una indicazione di voto, io per primo come molti altri candidati uscirei dal m5s. Ti diro di piu: quando siamo entrati per le prime volte nelle istituzioni, abbiamo dovuto fare tutto da zero e mi verrebbe da dire che “magari” ci avessero detto qualcosa o dato indicazioni.
9.1) Non pensi che sia un vostro deficit pero’ arrivare li’ senza un bagaglio di esperienza o culturale politico che e’ invece molto presente nei partiti che provengono da tradizioni storiche?
Bellanca: No, saro’ provocatorio ma io penso che la nostra sia una nota di merito. QUel che veramente serve come esperienza politica e’ conoscere i regolamenti. Il nostro vantaggio e’ entrare orain Regione con persone che gia’ li conoscono. I novelli dovranno studiarseli ma poco importa. Il resto sono dinamiche politiche esacerbate in questi anni, con i mass media che hanno indottrinato sul fatto che i compromesi siano necessari. I nostri parlamentari hanno dimostrato che non sono necessarie vecchie dinamiche ma solo la conoscenza: manca esperienza nelle istituzioni ma non l’esperienza politica nel senso piu’ ampio del termine, inteso come impegno nei movimenti per l’acqua pubblica, l’ associazIonismo che si impegna per il no al nucleare, per i rifiuti zero, contro la caccia e la vivisezione.. Sulla questione della cultura politica, e’ vero forse che alcune persone non hanno palesato particolare acume o capacita intellettuali, ma loro sono entrate in Parlamento attraverso procedure democratiche. Una ragazza mi ha scritto che vi sono degli eletti con poche centinaia di voti: e’ vero, ma qualunque altra persona delle altre liste e’ arrivata li’ senza prendere neanche un voto. Il m5s ha lanciato un processo che ora cercano di replicare in tanti e che andra’ crescendo e sviluppandosi col tempo. Se poco tempo fa erano necessari un centinaio di voti, gia’ oggi ne servirebbero molti di piu’.
9.2) Pero’ il blog richiede di farne parte da una certa data quindi e’ in qualche modo bloccata la crescita di potenziali votanti.
Bellanca: questo ci preserva dal rischio infiltrazioni. Sono sistemi, di cui si puo’ parlare per cercare di migliorare anche il blog stesso. Ma il processo e’ quello, e’ stato avviato, abbiamo dimostrato che il sistema democratico e partecipato puo’ esistere, a partire dalla scelta stessa dei candidati.
9.3) Si arrivera’ quindi ad avere un giorno un blog relamente aperto che riesca ad ampliare la base di votanti on line?
Bellanca: sicuramente il blog continuera’ ad evolversi. Ci sono sistemi terzi di controllo dell’attivita’ e delle votazioni. Piu’ persone si iscrivono, piu’ teste ci saranno a valutare un candidato. Nostro compito e’ far si’ che questo bacino di persone partecipi aumentando la propria consapevolezza e conoscenza delle dinamiche che interessano il loro territorio e la loro vita.
9.4) Per riassumere l’obiettivo finale e’: stimolare la partecipazione per avere cittadini utenti del blog che controllano se stessi ed i loro candidati?
Bellanca: è un sistema di controllo vicendevole, che controla il curriculum stesso del candidato. L’obiettivo e’ arrivare ad avere cittadini che al 100% pensino 5 stelle (non che votino 5 stelle questo si’ che sarebbe fascismo) ma nel senso che qualunque prospetiva tu assuma sia frutto di una scelta consapevole trasparente e basata su principi meritocratici. Se voti con questo modo di pensare, vota come vuoi, basta che sia dato a chi ti rappresenta di piu, fuori da interessi di tornaconto personale, fuori da incancrenimenti ideologici obsoleti ed anacronistici, fuori da logiche che non sono orientate al bene della societa’, della comunita’ e del cittadino.
Intervista a cura di Paolo Tex Tessarin
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