Bianco o nero.

Non amiamo le scale di grigi. E’ evidente.
Siamo sempre più portati a dare dei giudizi netti su qualsiasi cosa: dai Marò, a Daniza, all’immigrazione, all’Europa, passando per le Forze dell’Ordine.

Un giudizio pacato di un giornalista non fa più notizia, un’analisi non particolarmente schierata viene ritenuta un’analisi “democristiana”, timorosa di giudizi avversi, creata ad hoc per non inimicarsi nessuno.

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Il punto sui Marò

La scorsa settimana mi sono  imbattuto in un articolo che parlava in modo abbastanza completo della vicenda dei due ormai famigerati Marò. Tale articolo ( qui il link ) mi sembrava, come detto, completo, a tratti oggettivo ( con tanto di link esterni a fonti autorevoli) e sicuramente propendente a giungere ad una conclusione abbastanza definita della vicenda. Questo giallo italo-indiano è però molto più intricato del previsto, per tre principali motivi:
1) ci sono ancora dubbi sull’esatta ricostruzione dei fatti.
2) ci sono dubbi su che posizione giuridica avessero i due Marò al momento dell’omicidio.
3) ci sono fortissimi dubbi su chi abbia la giurisdizione su tale caso. India? Italia? Corti internazionali?

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