Day 16-17&18: "Chicago"

Dopo 600 km di macchina, mi fiondo all’aeroporto di Los Angeles che mi attende il volo per Chicago!
Andrò da solo, senza tutto il resto della compagnia che invece proseguirà per San Diego.

A un’ora di macchina dalla capitale dell’Illinois, vive mio zio Marcelo, fratello di mio papà ed ingegnere come lui. Sono contento di poter rivederlo dopo un bel po’ di anni con sua moglie Heloisa e mia cugina Ana.

Il viaggio notturno passa veloce. Il volo dura sei ore e ci sono tre ore di fusorario da aggiungere, per cui essendo partito in tarda serata, arrivo a Chicago di prima mattina.
Son tutti e tre lì ad aspettarmi :)

Ci dirigiamo in città ed ho subito un bella impressione di Chicago. Nonostante sia un’ora di punta, le strade larghissime permettono al traffico di scorrere fluido, i palazzi sono tutti belli e ben curati, ma cosa ancor più affascinante, appena ci immettiamo in qualche stradina di quartiere, mi accorgo che alcuni scorci sembrano rimasti intatti dai tempi di Al Capone ad oggi.

Decidiamo di fare il tour della città in battello. Chicago è infatti costruita sull’immenso lago Michigan ed un grosso canale snodato entra in profondità nella città. Attorno ad esso sono stati costruiti i palazzi più belli e prestigiosi, per cui il giro in battello è cosa ben gradita.
Chicago
La guida ci racconta che nel 1871 c’è stato un incendio devastante, il “great Chicago fire”. Il canale era talmente sporco e pieno di resti organici che invece di fare da barriera antifuoco, ha fatto sì che le fiamme lo attraversassero in superficie come se niente fosse. Da quel momento, tutti i palazzi sono dotati esternamente delle tipiche scale antincendio in metallo, famose soprattutto nei film polizieschi in cui in almeno una scena, c’è una fuga tramite esse.

Ci dirigiamo verso casa di  mio zio, a Crown Point in Indiana. Vive all’interno di un circolo di golf in cui sono state costruite le classiche villette a schiera americane, a ridosso del green. E’ un posto davvero bello per vivere! Prati verdissimi tutt’intorno e una tranquillità incredibile.

Nei giorni seguenti raggiungo Chicago nei modi più disparati: dal treno, alla bici, il che mi permette di conoscere sempre nuove prospettive.
Io in bici a Chicago
Mi immergo nuovamente nel fascino di Chicago. E’ una città davvero elegante, in cui grattacieli in vetro e metallo, si mescolano perfettamente a signorili palazzi in pietra chiare con decorazioni dorate.
Vista di Chicago

Pier di Chicago
Una cosa assolutamente da fare in questa città, è salire sulla Willis Tower, uno dei grattacieli più alti del mondo. La vista è mozzafiato, ma soprattutto avrete la possibilità di stare sospesi nel vuoto, con solo uno strato di vetro tra voi e la caduta libera.

Chicago skydeck

Le ultime ore a Chicago le passo ad ammirare i palazzi come la Trump Tower o la sede del quotidiano Tribune, ma la malinconia si sta impossessando di me: sono infatti quasi terminati i giorni di vacanza negli USA.

Saluti i miei fantastici parenti e riprendo l’aereo per LA. Spendo 50 dollari ( !! ) di taxi e mi faccio portare a casa di Peter, dove Serena, Paolo e Fabiano dovrebbero essere. Fortunatamente ci sono!
Dormicchio qualche ora e poi mi dirigo con Paolo all’aeroporto: LA- NY- Roma- Milano- Biella. Un bel viaggetto in cui potrò già iniziare a rivivermi i ricordi di questa indimenticabile vacanza.

Mi mancherete Stati Uniti e state pur certi che tornerò a trovarvi!

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