Paratissima 2012, c’est moi?

Che Torino fosse una città dove l’arte trova terreno fertile, lo si sapeva già. Soprattutto nell’ultimo periodo le opere di grandi artisti come Fabergé o Henri Cartier Bresson, hanno trovato nella città sabauda il luogo ideale per esprimere la propria arte senza tempo in un contesto culturalmente vivace e in locations uniche e suggestive come la Reggia di Venaria o Palazzo Madama.

In questi giorni tocca a Paratissima2012. Nomi meno altisonanti, location meno storica, ma entusiasmo da vendere.
A due passi dal Lingotto, all’ombra del grande Arco Olimpico, è stata ripristinata e abilmente rivalutata la zona commerciale costruita ed usata solamente durante il periodo delle Olimpiadi Invernali.
Paratissima colpisce perchè ti fa sentire dentro l’arte. Se l’arte è sempre stata una cosa un po’ elitaria, non lo è di certo qui.
Chi crea, l’artista, è  in mezzo al pubblico. Il pubblico, che osserva, è in mezzo agli artisti.
E cosa c’è di più bello che chiedere i perchè e i per come di quella tale opera, all’artista stesso?
Cercate ad esempio il gentile e disponibilissimo Daniele Giorgis, vi ritroverete a parlare di come la malinconia in realtà non sia una cosa strettamente negativa e di come lui la rappresenti nella sua fotografia. Oppure fatevi incuriosire dalle goccioline d’acqua presenti nelle sue fotografie. Vedrete che ogni dettaglio nelle suo foto, ha un motivo ben specifico.

Se invece preferite una fotografia meno emotiva è più colorata cercate lo stand dello studio Stopdown, gestito dai giovani Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà. Scoprirete come grazie alla creatività ed al gusto artistico, si possa avere un vero e proprio business fatto da clienti ed aziende.

C’è poi chi, come il milanese Gian Luigi Baggi, crea opere nelle opere. Come? Disegnando, scomponendo l’immagine attraverso degli specchi, fotografando. Ridurre la sua arte a tre semplici passaggi, mi fa sentire in colpa. Andate a vederlo dal vivo che è sicuramente meglio che leggere la mia descrizione :)

Paratissima non è solo fotografia ovviamente.
C’è un artista infatti che con la macchina fotografica proprio non ha a che fare. Vittorio Comi ad esempio, riesce a rendere viva una parete, ma viva sul serio. Il suo ingrediente principale è l’erba. Se noi però siamo abituati a vedere un manto erboso disteso in orizzontale sotto i nostri piedi, saremo un po’ meno abituati a vedere un quadro fatto di erba davanti ai nostri occhi. Tale erba è ovviamente viva, verde ed in continua crescita! Fate un giro su www.arteinvoce.it

Altri due artisti usano l’erba per le loro opere. La paglia per la precisione. Sono i neolaureati in architettura Matteo Restagno e Gian Nicola Ricci. L’argomento della loro tesi? Come costruire edifici usando la paglia. Per evitare gaffe e scorrettezze sull’argomento, non aggiungo altro a ciò. Passate dal loro stand e vedrete quante informazioni potranno darvi a riguardo. Soprattutto scoprirete quanto un materiale antiquato e semplice come la paglia, possa in realtà essere una soluzione per il futuro.

Questa è solo una minima parte di Paratissima2012. Ho dato spazio agli artisti che più mi hanno colpito per simpatia e bravura tralasciandone altri altrettanto bravi e degni di nota.
Se ci andrete ricordatevi di partecipare al concorso fotografico lanciato da “instagramers”, facendo foto con il vostro smartphone ed utilizzando l’ashtag #paratissima2012

“be creative, be different, be the first” :)

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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)