Ricchi&Poveri

Secondo il nuovo report di Oxfam, “nel 2015 appena 62 persone possedevano la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone, ossia la metà più povera della popolazione mondiale”. Sessantadue persone possiedono la ricchezza di metà della popolazione mondiale: meglio ripeterlo.

Pensare che indignarsi per un dato del genere sia esclusivamente di sinistra è forse l’errore più grosso che si possa commettere.
Dietro questa sperequazione immensa si nasconde infatti la quasi totalità dei problemi di oggi: povertà, analfabetizzazione, immigrazione, malnutrizione, mortalità infantile, scontro tra culture, guerra tra poveri, e così via. Tutte concause che si alimentano e fomentano a vicenda.


Anche indignarsi perché più di 7.600 miliardi di dollari sono occultati nei paradisi fiscali non dovrebbe riguardare solo la sinistra. Si tratta di denaro sottratto – non certo da chi fatica ad arrivare a fine mese- al welfare pubblico, all’istruzione, alla sanità e a tutti quei servizi di cui chiunque nasca su questa Terra avrebbe il diritto di godere.

Dal 2010 a oggi, le 62 persone più ricche hanno incrementato il loro patrimonio di 500 miliardi di dollari. La crisi ha insomma divaricato ancora di più le disuguaglianze fra ricchi e poveri. E non è una fastidiosa frase urlata al megafono da uno che indossa la kefiah o la maglia di Che Guevara. Sono dati oggettivi, disarmanti e allarmanti.

Forse è meglio prenderne coscienza quanto prima, in modo trasversale, lasciando perdere ideologie politiche e strumentalizzazioni, perché le conseguenze di questi crudi numeri sono sulla pelle di tutti noi: sia di chi a causa della crisi è sul lastrico, sia di chi continua a girare in SUV ma si lamenta del nuovo vicino di casa perché si chiama Mohammed.
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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)