Castello di Chenonceau

Weekend lungo sulla Loira

Appena tornato da un giretto di 3 giorni, tra i fiabeschi paesaggi che offre la zona situata a ridosso del fiume Loira e del più piccolo Cher.
Per chiunque volesse farsi un weekend lungo che non sia di puro relax, consiglio assolutamente questa meta: nel raggio di 80 Km sono presenti almeno una decina di castelli incantevoli e ogni singolo paesino che attraverserete è degno di una pausa fotografica.

Partenza in tarda serata insieme al mio amico Taffe, alla volta di Bourges, ricca cittadina nel cuore della Francia ed arrivo in tarda nottata con annesso problema di ingresso all’hotel. Tutto risolto con la chiamata al numero di emergenza a cui risponde una felicissima francese, straripante di gioia nel doversi alzare ad aprirmi alle 4.30 di mattina. Ciao chèrie!

Sveglia non troppo presto e colazione a base dell’immancabile pain au chocolat.
Bourges è la classica cittadina che ha goduto e giovato dei prestigi di tutte le epoche: dai romani agli illuministi, passando per il Rinascimento e Medioevo.
Ciò che colpisce di Bourges sono due cose: la bellezza ed il candore della propria architettura ed il numero infinito di farmacie presenti in ogni angolo. Indice di una età media non proprio giovanile.

L’enorme cattedrale di Santo Stefano è un pezzo imperdibile se si passa per la Loira. Svetta imponente tra i colorati giardini dell’Arcivescovado e domani la città a 360°.
Altro tassello da non perdere a Bourges è il palazzo di Jacques Coeur, una sorta di self made man del 1300.
Il bello di questa cittadina, comunque, rimangono le vie tranquille e sinuose costellate da tipici negozietti locali e attorniate da una calma quasi surreale. Prendetevi almeno un paio d’ore da dedicare al passeggio per Bourges e non resterete delusi.

Città di Bourges
Ripartenza a metà pomeriggio verso Blois, perfetta per essere usata come campo base nei prossimi due giorni. E’ infatti esattamente a metà tra i castelli di Chambord e Cheverny, nonchè tra le città di Tours, Orlèans e Chartres.
Si arriva da un grosso ponte da cui si può godere della vista dell’intera città. In primo piano, anche qui, la Cattedrale, costruita nel punto più alto del borgo e visibile da alcuni chilometri di distanza.
Ci riposiamo un paio d’ore in albergo e mangiamo la nostra lauta cena a base di baguettes e affettati.
Decidiamo di fare due passi per il centro di questa cittadina francese e la prima cosa che si nota, esattamente come a Bourges, è la tranquillità. Pochi turisti, poche macchine, poco rumore, la Loira che scorre lenta, le case affacciate al fiume che sembrano essersi addormentate nel veder scorrere l’acqua.
L’imbrunire però è incantevole.
Blois
Nanna presto e sveglia puntata alle ore 9.00.
Due castelli ci attendono. Uno più bello dell’altro.

Cheverny è il primo. Biglietto ridotto per studenti under25, alè!
Il giardino è una tavola d’erba su cui si potrebbe apparecchiare, mentre il castello del 1600 è una elegante e bianchissima residenza ancora appartenente alla famiglia Hurault. Gente che non fatica ad arrivare a fine mese suppongo.
Gironzoliamo un po’ per il rilassante parco, per poi entrare nella dimora. Bellissima! Tenuta alla perfezione e ricchissima di dettagli e manufatti, sembra di rivivere un’epoca ormai passata.
Interno castello di Cheverny
Torniamo con la mente ai giorni nostri e si è già fatta ora di pranzo.
Ci dirigiamo verso il nostro fedele Auchan per comprare altre baguettes (costano solo 41 cents) , un po’ di condimento e ci catapultiamo alla conquista di Chambord.

Sticavoli Chambord! Immensa e stupendamente bella, non può che lasciarvi a bocca aperta!
Bianca come il marmo si rispecchia nel canale costruito in fronte a lei, con fare narcisista, cattura lo sguardo come poche altre.

Un altro punto a favore è l’ingresso completamente gratuito per gli studenti. Entriamo quindi ancor più volentieri nelle stanze che furono di Francesco I, reuccio che per terminare tale grandiosa opera saccheggiò chiese e sudditi. Tentò poi di deviare la Loira per farla passare proprio sotto casa sua, per rendersi fortunatamente conto successivamente di non riuscire in tale impresa. Si accontentò di deviare il piccolo torrente Cosson. Bravo Francè!

Castello di Chambord
Gli interni sono più spartani di quelli di Cheverny, ma la balconata superiore è uno spettacolo degno di nota: una miriade di torri e torrette su cui purtroppo non è possibile salire, ma che sono ammiribabili salendo al terzo piano della residenza. Panorama assicurato.

Ritorniamo a Blois per la cena e questa volta decidiamo che sarà il riso alla cantonese il nostro pasto. Apriamo la confezione ed un pesante odore di cipolla si diffonde nell’area circostante. L’esaltazione per aver cambiato cibo passa subito. Rivogliamo le nostre baguettes!

Cena digerita a fatica, è già ora dell’ultima colazione di questo weekend lungo.
Road to Chenonceau!
Entriamo ed il giardino che ci accoglie sembra essere uscito da una racconto Disney! Non a caso una squadra di una decina di giardinieri lavora instancabilmente alla cura di questo microcosmo.
La caratteristica di questo castello è l’essere stato costruito sul fiume Cher, come se fosse un ponte. Il che lo rende unico al mondo.
Castello di Chenonceau
Gli interni sono ricchi e ben tenuti e di sicuro impatto è la lunghissima galleria a scacchi che percorre l’intero palazzo al pianterreno ( o primo piano! dipende se si guarda il castello dal fiumo o dal giardino) utilizzata anche nella Prima Guerra Mondiale come infermieria.

Ultima tappa, Valençay! Sulla via del ritorno verso il Monte Bianco.
Arriviamo da un lungo stradone che termina esattamente in faccia al castello, bianco ed imponente come gli altri!
Due passi per la cittadina e ci accorgiamo che anche qui, i turisti sono pochi e le macchine ancor meno. Saran tutti ad Ibiza. Boh.

Ci accingiamo verso l’ingresso del castello per scattare due foto:Castello di Valençay
Non chiedetemi com’erano gli interni perchè non lo so! :) il biglietto costava 8.50 euro e avevamo finito i soldi, se ci andate però…fatecelo sapere!

Vi lascio infine con qualche immagine video del viaggio, con la speranza che anch’esse vi invoglino a farvi questo breve tour ;)


 

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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)