Domande sulla Fede

Caro amico, stimolato dalle nostre interessanti discussioni sulla religione, ho deciso di stilare una serie di riflessioni/domande a cui io tento, ogniqualvolta se ne ponga il problema, di rispondere. Per ovvie ragioni, cercherò di suddividerle in questioni sulla Chiesa (intesa come istituzione), sulla Fede e su Dio. Molto spesso però le cose si mescolano. Ho voluto evitare qualsiasi riferimento a fonti esterne ( se non alcune definizioni riportate) affinchè siano tutte domande che chiunque di noi possa porsi senza il bisogno di dover leggere un’intera biblioteca di teologia.

Parto riportando un po’ di definizioni: “La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti, al di là dell’esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni.” (Wiki) “Adesione religiosa a una verità rivelata non sensibilmente tangibile, persuasione dell’esistenza di un Dio” (dizionario Corriere) “Fiducia assoluta, e talvolta razionalmente ingiustificabile, nella verità e nella giustezza di una tesi, di un’idea, di un processo” (Hoepli).
Sostengo personalmente che il concetto di Fede sia poco corretto e molto limitante per la persona. La Fede in questi termini, per me, non dovrebbe esistere. Penso che ci si debba invece costruire un proprio credo PERSONALE, coltivato giorno per giorno, in continua evoluzione, assolutamente distante da verità dogmatiche, non derivanti dall’alto, ma dalla propria esperienza quotidiana ed alimentato dalle proprie conoscenze.

Passo ora alle usanze, in particolare la Messa ed i Sacramenti.  Quante cose al Mondo assolutamente oggettive conosci? Io nessuna. Qualsiasi oggetto o concetto subisce una visione personale ed ogni individuo ha modi profondamente differenti per conoscere le cose. Come puoi pensare che il modo migliore per far crescere il proprio Credo personale, sia partecipare a cerimonie identiche per tutti, in cui tra l’altro non esiste spazio per la discussione? Se ti iscrivessi ad un corso per apprendere qualcosa, saresti soddisfatto se nell’unica lezione settimanale, per il 90% del tempo ti facessero ripetere quasi sempre le stesse cose?
Sostieni, all’opposto mio, che il momento meno importante della messa sia la predica poichè sono parole enunciate dall’uomo, mentre nella restante parte si professa la parola di Dio. Non trovi un po’ sciocco professare a cantilena la parola di qualcuno (Dio) di cui non abbiamo nessuna conoscenza? Mi hai risposto che lo si fa per Fede. Non trovi molto pericoloso ragionare così? Non pensi che partendo da questo assioma ( “lo faccio per Fede!”), si arrivi ad un certo punto in cui si smette di porsi le domande?
Senza voler fare di tutta l’erba un fascio e senza voler screditare nessuno, con quanti anziani signori frequentanti la Messa pensi di poter avere profonde o accese discussioni teologiche? Purtroppo penso pochi. Ma come? Dopo 70 anni di messe frequentate settimanalmente, catechismo, sacramenti e magari pure preghiere personali quotidiane, così poco??
Allora forse c’è qualche problema nel modo in cui la chiesa disegna e propone il percorso di crescita interiore di tutti noi, non trovi?
Pensiamola invece in modo meno malizioso. Supponiamo, come tra l’altro è molto probabile che sia, che nemmeno a 70 anni si riescano ad avere risposte certe sulla Fede. Come può la Chiesa permettersi di dirci che non abbiamo altro Dio all’infuori di quello? Come può definirci peccatori se non svolgiamo determinate azioni che nemmeno comprendiamo nel profondo? Come può, in altre parole, imporci una fede, fin da quando siamo bambini? Non pensi che per la tua crescita personale, sia più utile chiudersi in biblioteca un paio d’ore a settimana a leggere letture teologiche o filosofiche, piuttosto che leggere a filastrocca le preghiere al mattino? Non pensi che la preghiera debba essere un momento di sola introspezione interiore? Non pensi che approcciarsi ad una sola religione sia fortemente limitante per l’individuo? Perchè il cristianesimo non può essere visto come una straordinaria corrente di pensiero da cui prendere ottimi spunti, ma debba essere visto come Fede?
Come può non essere un enorme campanello di allarme per te, il fatto che la Fede sia distribuita geograficamente? Sei nato in Italia e quindi sei cattolico, preghi con le mani giunte, vai a Messa la domenica, hai una visione di Dio cristiana, hai determinati dogmi. Come puoi non ritenere assolutamente allarmante tutto ciò? La tua Fede è personale o è un impacchettamento di usanze e concetti della società in cui vivi? Non ti fa arrabbiare il fatto che il tuo credo personale venga così fortemente influenzato da agenti esterni che soffiano tutti nella stessa direzione?

La Fede, dalla Chiesa, viene definita una vocazione, giusto? La vocazione è qualcosa di innato che cresce forte dentro di te e ti porta a compiere determinate azioni o pensieri, giusto? Tu pensi che in ognuno di noi, la Fede, giunga per vocazione? Perchè la Chiesa è così tanto interessata a conferire i tre sacramenti di iniziazione cristiana in un’età in cui chi li subisce non è ancora assolutamente in grado di comprendere il significato di tali? Non sarebbe molto più corretto insegnare, fin dalla pubertà, la storia delle religioni ( tutte), un po’ di teologia ed un po’ di filosofia, di modo che ogni individuo possa crescere con la possibilità di conoscere e paragonare diverse concezioni?
Se la fede cristiana è una vocazione così forte, un individuo dovrebbe essere spinto a tale fede senza dover per forza aver subito sacramenti e ore di catechismo monoreligioso in tenera età, sbaglio? Se l’obiettivo della Chiesa fosse veramente quello di far crescere il credo delle persone, la propria morale, la propria conoscenza del Mondo, pensi che non si dovrebbe muovere diversamente?

 

Passo ora ai miei pensieri su Dio, partendo però da una definizione di questa parola: “si intende indicare un’entità superiore dotata di potenza straordinaria variamente denominata e significata nelle diverse culture religiose”
Se Dio, e quindi la Fede verso di esso, sono una cosa al di sopra dell’uomo ed universale, com’è possibile che noi uomini abbiamo suddiviso la Fede in Cristiana, Ebraica o Buddista? Abbiamo evidentemente interpretato in più modi la “parola di Dio”.  Tutto ciò che  leggi o senti riguardante la religione è il risultato di un’interpretazione umana di questa “parola di Dio”, sbaglio? Come puoi allora definire una preghiera o un salmo, “parola di Dio”, quindi assoluta e non invece pensare che ciò che giunge alle nostre orecchie sia il frutto di 2000 anni di reinterpretazioni umane? Perchè definire la Bibbia un testo SACRO  e non invece uno straordinario testo, opera di una o più menti eccelse dell’epoca, da cui prendere spunto e da giudicare oggettivamente?
Nel nostro universo ci sono più di cento miliardi di galassie, formate da altrettante stelle al loro interno. Dio è però universale, quindi nella galassia XY avranno lo stesso concetto di Dio buono e misericordioso propinato dalla religione cattolica? Non lo puoi sapere. Allora come puoi sostenere che Dio sia universale? Lo puoi solo supporre, ma una supposizione non è assoluta ed inattaccabile. Anzi.
Non ti viene in mente che Dio sia frutto della mente dell’uomo? Che il concetto di Dio stesso si sia evoluto assieme all’uomo ed alla cultura ( in senso lato) di quest’ultimo?
Prima di 2013 anni fa, prima cioè che Dio scendesse sulla terra nella vesti di Gesù di Nazareth e diffondesse la propria parola, l’umanità che Dio ha avuto? Teoricamente se Dio è universale, eterno e trascendente e se Dio non fosse frutto della mente umana, il concetto di tale figura (Dio) sarebbe dovuto essere uguale per un sumero, un ellenico ed un cattolico dei giorni nostri. Non è stato così. I tratti comuni tra le varie figure trascendenti della storia sono stati invece circoscritti: la trascendenza e la superiorità all’uomo, l’essere qualcosa di inconoscibile per la mente umana ed il palesarsi in cose che l’uomo non può spiegare ( fuoco, fulmini o miracoli..). Allora mi viene da pensare che oltre ad essere un’elaborazione della mente umana, Dio, sia sempre stato “utilizzato” per etichettare tutto ciò che noi poveri uomini non possiamo comprendere.

Mi fermo qui con i miei dubbi e i miei quesiti. Non metto in dubbio che qualcuno nel mondo sia in grado di risolvermi tali questioni, ma non metto nemmeno in dubbio che, risolte queste, me ne si presenteranno altre in testa e poi altre ancora. Ed è proprio per questo che il significato di religione mi va stretto. Non voglio prendere nulla per Fede, non voglio prendere nulla per certo ed assoluto. Vorrei avvicinarmi con il beneficio del dubbio e con umiltà, a più correnti di pensiero, filosofie e teologie possibili affinchè, giorno dopo giorno, il mio credo personale diventi sempre più ricco e vicino a ciò che tu chiami Dio.

Un abbraccio.

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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)