Giulia, J, Luke, Mary

Travelling with ZoneCreative

Se un giorno vi squillasse il telefono e a bruciapelo, vi chiedessero: “sei libero la prossima settimana? Vorremmo portarvi in giro per l’Italia a mangiare e ridere, tutto pagato ovviamente. Sareste tu, un tuo amico e due modelle a cui pensiamo noi. Che dici?”. Ecco, probabilmente pensereste che si tratti di uno scherzo. E invece no, tutto incredibilmente vero!
Dall’altra parte della cornetta, a parlarmi, era Ale Tomiello il super fotografo di ZoneCreative ( articolo su di loro) che fortunatamente non poteva vedere via cellulare la mia faccia felice ed inebetita a causa della contentezza della proposta ricevuta.

Faccio un giro di telefonate per trovare un amico belloccio che fosse disponibile in quei giorni ed alla seconda, senza troppe difficoltà, trovo il mio caro amico “J” che probabilmente, ancora prima di finire la telefonata, aveva già le valigie pronte per partire.

Un paio di giorni prima della partenza passo in studio da ZoneCreative per mettere a posto gli ultimi dettagli e per dare un occhio al preciso storyboard steso da Lele e Davz. Il programma è fittissimo e soprattutto i piatti che dovremmo mangiare sono un infinità! Not bad!
Mi informo anche sulle finalità di questo giro. Gli scopi sono principalmente due: girare uno spot per Expo 2015 che incensi le bellezze paesaggistiche e culinarie italiane e girare più materiale video e foto possibile che sia adatto alla vendita su Istock. Figata!

Giovedì. Finalmente si parte! Sveglia a Torino alle ore 5.30 assieme a J, con il compito di passare a prendere Maryna ( una delle due ragazze scelte da ZoneCreative), per poi ritrovarsi con tutta la trouppe al casello di Santhià alle 7.15.
Facciamo due chiacchiere con lei e ci racconta un po’ della sua vita: russa, nata in un territorio che poi nel 1993 è diventato kazako, neo laureata in fashion stylist allo IED. Nella mia mente penso già che la tartasserò di domande sul suo paese di origine. Non conosco nulla di nulla su Kazakistan eppure lo trovo affascinante.

Raggiungiamo gli altri con un leggero ritardo. La troupe è così formata: Davz, Tommy e Alessandra si divideranno la parte tecnica di tutte le riprese, mentre J, Maryna, Giulia ( l’ultima ragazza che mancava all’appello) ed io avremmo l’annoso compito di mangiare e ridere a più non posso.

Si parte, direzione Camogli.
Giunti sul posto iniziamo con un paio di riprese tra i caratteristici vicoli della città. La cosa bella è che sia Giulia che Maryna si dimostrano subito simpatiche e socievoli, il che facilita non di poco le conversazioni e le risate richieste da Tommy e Davz.
Il primo pasto è in un dehor di un caratteristico bar ligure. Cappuccio e brioches per tutti. Ignari di quante altre cibaria ci aspetteranno nelle prossime 48 ore, ci mangiamo tutto ciò che ci portano al tavolo.

Mi distacco con Davz dal resto del gruppo per andare a fare un giro in una pescheria locale. Devo scegliere del pesce!
Come si seleziona un pesce piuttosto che un altro? Bbboh. Chiedo delucidazioni al pescivendolo che mi invita a guardare gli occhi dell’animale, le branchie, nonchè ad annusarne l’odore. Nonostante la dettagliata spiegazione, non mi sento un grande sommelier ittico. Meglio tornare dagli altri che sono pronti a fare un tuffo in mare.

Finalmente è ora di pranzo. La location è veramente super: un ristorante  circolare a strapiombo sul mare.
Il menù è altrettanto super: tre antipasti a base di frutti di mare, tre primi ed infine una grigliata di pesce grossa come mezza tavolata.
Il nostro compito è di mangiare, chiacchierando e sorridendo in ogni momento. Direi che non ci viene difficile!

J, Giulia, Luke, Maryna
Pranzo terminato, ci tocca partire immediatamente alla volta di Pienza, in Toscana.
Sarebbe veramente l’ideale riuscire a fare una bella dormita post-pranzo sul pullmino, se non fosse che Giulia decide di iniziare a cantare a squarciagola accompagnandosi con una chitarra probabilmente mai suonata prima.
L’unico felice è Tommy che riesce a strappare qualche ripresa anche durante il viaggio mentre noi siamo intenti un po’ ad insultare Giulia, un po’ a cantare con lei.

Arriviamo a Pienza verso le 18.30 e mi innamoro all’istante del posto. Passeremo la notte nell’agriturismo Terrapille. Una casolare in pietra mozzafiato.
La strada per giungere a questo caseggiato è talmente bella e caratteristica che è stata usata per girare varie scene del film “il Gladiatore”. Mica pizza e fichi.

Saliamo nelle nostre stanze ed il panorama che mi si presenta è questo
Finestra agriturismo Terrapille
Amazing!
Ci cambiamo per l’ennesima volta nel corso della giornata e questa volta il mood è “cena elegante”. Frego una camicia a J e mi infilo un paio di pantaloni lunghi, pregando di non sudare troppo.

Luke, Giulia, J
Abbiamo la cena prenotata alle ore 20.00 al ristorante “Terrazza val d’Orcia“.
La location rispetta assolutamente le aspettative del nome. Il nostro tavolo infatti è su una balconata da cui si vedono le colline tostane a perdita d’occhio e a 180°.

Terrazza val d'Orcia

Ci serve un cameriere che è la copia sputata di Claudio Bisio. Il menù serale prevede antipasti a base di affettati e formaggi, tre primi tra cui degli spaghetti al cacio e pepe che avrei mangiato a tonnellate ed infine, per chiudere in bellezza, una fiorentina da un kilo e quattro.
La cena trascorre lenta e rilassata, non potrebbe essere altrimenti in un posto così.
Appesantiti di almeno un paio di kili, facciamo ancora un giro in notturna per il centro storico di Pienza. Il tempo però non è clemente ed inizia un temporale mentre siamo nel bel mezzo della città.
Riprese compromesse e reinviate al mattino seguente.
Crolliamo nei nostri letti ben dopo la mezzanotte e con la sveglia puntata alle 6.00 del giorno seguente.

Mi sveglio prima degli altri perchè non resisto a non fare due scatti con la mia fedele reflex.
Pienza HDR

Al risveglio di tutta la trouppe, ci attendono un po’ di riprese prima della colazione delle 9.00
I campi con la bruma e la piscina dell’agriturismo, forniscono l’ambiente ideale per scatti e riprese.
Continuiamo fino a che non sentiamo la voce della simpatica proprietaria toscana che ci chiama per avvisarci della colazione servita.

Ci dirigiamo verso la veranda adibita a sala da thè e davanti a noi troviamo una tavola imbandita di prelibatezze tutte fatte in casa! Tre torte, yogurt, formaggi, marmellate, miele, burro, succhi, latte, biscotti e caffè.
Tutto preparato con prodotti della zona e tutti di una bontà clamorosa.
Mi ero ripromesso di non mangiare troppo almeno in questo pasto a buffet, ma le mie intenzioni vengono distrutte dopo il primo morso alla torta di mele. Troppo buona.

Torniamo nel centro storico di Pienza che con le botteghe aperte e con il sole mattutino è veramente qualcosa di strepitoso. Capisco perchè è stato nominato patrimonio UNESCO.
Facciamo un paio di riprese nei negozietti tipici della zona. A Giulia viene insegnato a fare il caffè con una macchina degli anni ’70, mentre Maryna, affascinata dai gusti italiani, non resiste e compra un paio di barattoli di miele aromatizzati. Tutte scene che le attente camere di Tommy e Davz non si fanno sfuggire ovviamente.
Giusto il tempo per un centrifugato di frutta ipervitaminico che è già tempo di ripartire per…Milano!

Lasciare questa atmosfera surreale, antica e così tradizionale  per immettersi nel traffico milanese, non esalta nessuno. Ci sono cose peggiori però. :)
Riusciamo a parcheggiare a pochi metri da Piazza Duomo e proprio da lì iniziamo le riprese.
Due passi in Corso Vittorio Emanuele ed un paio di inquadrature anche in Galleria. Il tempo stringe purtroppo perchè, manco a dirlo, abbiamo un altro ristorante prenotato.

Dopo essersi strafogati di pesce a Camogli, di carne e formaggi a Pienza, oggi ci tocca un ristorante vegan: il GEA di Milano.
La location è all’opposto di quelle precedenti, ma altrettanto bella. Design moderno e vetrate su tre lati del ristorante. Con un po’ di fantasia sembra di essere a New York.
A ogni portata ci viene descritto nel dettaglio cosa mangeremo. Mi sento un po’ ignorante. Conosco circa l’1% delle cose che  mi propongono. Vedendo le espressioni degli altri però, mi sento in buona compagnia.

Le portate sono almeno otto. Fortunatamente in piccole dosi!
Non capisco se questo tipo di cucina mi piaccia o no. I gusti sono tutti forti, speziati, particolari. Tutto ottimo, ma verrei mai di mia spontanea volontà a mangiare in un ristorante vegan? Non so.
La stanchezza, soprattutto negli occhi di Tommy, Davz e Alessandra, inizia ad essere evidente.
Se noi abbiamo dovuto solo ridere e mangiare, loro hanno dovuto pensare a tutto il resto.

Terminiamo la cena e ci dirigiamo verso il nostro ormai fedele pullmino. Sono le 23.00 e ci tocca rientrare a casa.
Maryna, la più timida dei quattro, fa notare come nonostante ci si conosca solo da due giorni, sembra che ci si conosca da mesi. Saranno stati i posti incantevoli, la simpatia e la bravura del team di ZoneCreative o il buon cibo, ma è proprio così.
Peccato che quest due giorni siano già terminati.

Il girato per lo spot non è ancora completo però. Mancano ancora un paio di scene che abbiamo la fortuna di girare io e Giulia.
La prima, nelle alpi biellese, al tramonto.
Questa volta niente ristoranti rinomati, ma solo dei panini, una coperta, una tenda da campeggio e le montagne a fare da contorno a 360°. Un po’ di momenti contemplativi non fanno mai male.

Luke e Giulia Bielmonte

Ed infine l’ultima scena in una gelateria. Tra le opere d’arte della cucina italiana, non poteva infatti mancare una bella coppa di gelato condita da un po’ di frutta fresca.

Terminato il racconto di questi tre giorni assieme a ZoneCreative, vi lascio alle immagine del video girato da loro. Non perdetevelo perchè vale veramente la pena ;)

Expo Milano 2015: conosco un posto from ZoneCreative on Vimeo.

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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)