Quanto tempo hai per informarti sul referendum?

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In questo articolo potrai informarti sul referendum a seconda di quanto tempo tu abbia a disposizione!

[In questo articolo “due opinioni sul referendum” potrete invece trovare due pareri personali e divergenti sul voto]

Ho pochi minuti

In questi brevi video vengono riassunti a grandi linee i cambiamenti che comporterebbe la vittoria del “Si” al referendum.

Ci preme sottolineare che, pur ben fatti che siano questi video, risulta impossibile riassumere una riforma ampia come questa in pochi minuti.
Vi consigliamo perciò di proseguire con la lettura.

Ho un'ora circa

In questa parte dell’articolo vengono approfonditi i singoli punti toccati dalla riforma Costituzionale.
Per migliorare la lettura abbiamo suddiviso le varie materie introducendo le novità per ognuna ed andando a esprimere i pro ed i contro nella maniera più oggettiva possibile, basandoci anche sul parere di esperti del settore.

Abolizione CNEL

Il punto meno criticato della Riforma è l’eliminazione del CNEL ( Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro) che a detta del suo stesso Vice Presidente, risulta con una “conformazione totalmente inutile ed indifendibile”.
In breve tale Comitato avrebbe il compito di radunare esperti e rappresentanti delle categorie produttive per essere punto di incontro tra imprese  e lavoratori, al fine di svolgere una funzione di consulenza a Governo e Regioni.
Approfondimento

PRO

Con l’abolizione del CNEL, lo stato risparmia dai 15 ai 20 milioni all’anno per un ente che in 50 anni di esistenza ha creato solo 14 proposte di legge, di cui nessuna ha ricevuto approvazione dal Parlamento.
Approfondimento.

CONTRO

In Europa aumentano i CES ( Comitati Economici Sociali) che, con funzioni simili al CNEL, se ben inseriti in contesti più moderni e normati rispetto al nostro CNEL, possono avere ruoli fondamentali di mediazione e consulenza..

Riforma del Senato

La riforma prevede una radicale riforma del Senato attuale, che implicherebbe anche la fine del bicameralismo perfetto (che analizzeremo però seguentemente, per non accavallare i discorsi).
Si passerà da 315 Senatori a 100, di cui solo 5 nominati dal Presidente della Repubblica.
I restanti 95 saranno scelti dai Consigli Regionali che con metodo proporzionale, sceglieranno 21 Sindaci (uno per regione, tranne il Trentino con due) e 74 Consiglieri regionali.
Il passaggio è quindi sostanziale: i Senatori non saranno più votati dai cittadini, ma dai Consigli Regionali. Il Senato diventerà quindi un organo rappresentativo delle autonomie regionali.

I Senatori avranno il compito di votare le Leggi solo ed esclusivamente in ambito di:
– Costituzione
– Referendum popolare
– Sistemi elettorali degli Enti locali
– Ratifiche dei trattati internazionali
– Elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e dei Giudici della Corte Costituzionale;
Il Senato potrà comunque esprimere pareri per modifiche a leggi di materie diverse, purchè richiesto da un terzo dei suoi componenti.

Il Senato non voterà più la fiducia al Governo.

Approfondimento.

PRO

– diminuzione delle “poltrone”;
– maggiore vicinanza tra le autonomie locali e lo Stato;
– minori (in realtà pochi) costi;
– tutti quelli derivanti dalla fine del Bicameralismo perfetto (punto successivo);

CONTRO

– i Sindaci ed i Consiglieri regionali che diventeranno Senatori, avranno davanti a sè un doppio mandato davvero impegnativo che rischia di non permettere ad essi di poter svolgere al meglio entrambe le funzioni;
– l’immunità parlamentare che acquisiscono i Senatori, permetterebbe ai Consigli regionali collusi di nominare e quindi salvare dalla giustizia, Sindaci o Consiglieri altrettanto collusi;

Fine del bicameralismo perfetto

Il bicameralismo perfetto italiano prevede che «La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere» (art. 70 della Costituzione) e che quindi la stessa legge debba essere discussa, emendata ed approvata sia dalla Camera dei Deputati, che dal Senato.
Camera e Senato detengono gli stessi compiti, tra cui quello di dare o togliere la fiducia al Governo.
Riformando il Senato (punto precedente), la Camera dei Deputati diventa forza preponderante e sarà l’unica a poter dare o togliere la fiducia al Governo e ad approvare la quasi totalità delle Leggi ( il Senato avrà ancora competenza sulle materie specificate nel punto sopra).
Il Senato potrà ancora proporre modifiche alle Leggi, ma la Camera potrà respingerle.

Approfondimento.

PRO

– più velocità: il Governo, per materie indicate come “essenziali per l’attuazione del programma” può chiedere alla Camera di pronunciarsi entro 70 giorni;
– maggiore certezza sulle tempistiche di approvazione delle Leggi;
– minor rischio di “navetta” (o ping-pong) delle leggi da approvare, tra Camera e Senato

CONTRO

– sbilanciamento dei poteri verso la Camera dei Deputati;
– forte rischio che il Partito vincitore delle elezioni, causa legge elettorale attraverso cui basta avere il 40% dei votanti per ottenere il premio di maggioranza, detenga poteri decisionali troppo forti e difficilmente contrastabili (approfondimento);
– instabilità governativa non direttamente dipendente dal bicameralismo perfetto (approfondimento)

Modifica Titolo V

Il titolo quinto è la parte di Costituzione che si occupa di come suddividere i ruoli e le materie ai vari enti statali: comuni, province (ormai abolite) e regioni.
Nelle ultime decadi il Titolo V ha subito diverse modifiche e la tendenza è sempre stata quella Federalista, ossia quella di aumentare i poteri delle regioni.
Con tale riforma si riportano a competenze statali circa venti materie tra cui: ambiente, gestione dei trasporti, gestione energetica, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro.

Viene inoltre costituito la “clausola di supremazia” nei confronti delle Regioni, qualora queste si oppongano a progetti o materie di interesse nazionale.

Approfondimento.

PRO

– le Regioni sono diventati negli anni dei centri di spesa giganteschi e spesso poco controllati. La pressione fiscale inoltre è sempre stata un compito statale che quindi si è spesso trovato a dover “mungere” i cittadini per poi coprire gli sperperi regionali.
Riaccentrando alcune materie allo Stato, tali spese sarebbero meglio controllate;
– uniformazione dei regolamenti su materie come i trasporti;
– diminuzione controversie tra Stato e Regioni;

CONTRO

– accentrando c’è il rischio che i bisogni del cittadino siano sempre più lontani dall’organo legiferante;
– per come è stata scritta la riforma, la ripartizione di alcune materie rimane ancora ambigua;
Approfondimento.

Elezione Presidente della Repubblica

Al voto non ci saranno più i 59 delegati regionali, poichè le Regioni sono già rappresentate nel Senato, che assieme alla Camera rimane organo votante del Presidente della Repubblica.
Non basterà più la metà più uno degli elettori, ma serviranno i due terzi per i primi tre scrutini; poi i tre quinti dell’assemblea fino al sesto; dal settimo scrutinio saranno necessari i tre quinti dei votanti.

Il presidente della Repubblica potrà sciogliere solo la Camera dei Deputati, e non più anche il Senato.

Proposta referendum

Affinchè si possa proporre un referendum di iniziativa popolare, le firme passano da 50.000 a 150.000, a cui però si aggiunge l’obbligo di discussione di tale legge in Parlamento.

Il quorum di un referendum abrogativo rimane sempre il 50% degli aventi diritto di voto, ma se i cittadini a proporre la consultazione abrogativa sono più di 800.00 il quorum viene ridotto al 50% rispetto alle ultime elezioni parlamentari.

Viene introdotto il referendum propositivo attraverso cui i cittadini possono richiedere e proporre nuove leggi.

Abolizione Province

Con la riforma le Province vengono definitivamente eliminate.

Ho un bel po' di tempo

Per coloro che hanno deciso di voler decisamente approfondire la questione, proponiamo i dibatti più interessanti sulla questione referendum.
Abbiamo cercato solo dibattiti in cui ci fosse sia una parte per il “Si”, che una per il “No”.
Crediamo infatti che la riforma contenga in sè sia parti positive, che parti negative.

Valutare quali siano a prevalere è compito, non facile, di ogni cittadino.

Puntata “Porta a Porta” con Stefano Parisi e Maria Elena Boschi.
Link

Questa lista verrà aggiornata fino al 2 dicembre 2016.

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Luca Murta G. Cardoso
luca.murta@gmail.com

Gioco a basket e sono appassionato di fotografia, viaggi e politica. Mi sono laureato in Economia indirizzo business management. A seguire ho eseguito un master in web marketing ed un corso in project management al Politecnico di Milano. Per sopravvivere, faccio quello che viene definito come "project manager" anche se è troppo altisonante come nome. In realtà mi diverto :)