Cosa mi ha insegnato Buonanno

Qualche giorno dopo la morte di Gianluca Buonanno, sento la necessità di fare alcune riflessioni.
 
La prima, che dovrebbe essere assolutamente banale, è che spesso ci si dimentica quanto sia importante il silenzio.
I social network ci spingono sempre di più a commentare con impulso frenetico qualsiasi cosa accada intorno a noi. Più ciò che accade intorno a noi è di grossa portata, più questa frenesia ci ingigantisce.

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L’ombra delle slot machines

Un bar con arredamenti un po’ pacchiani non di certo all’ultimo grido, qualche salatino sul bancone, un paio di persone sedute al tavolo coi quotidiani di giornata ripiegati malamente, un titolare, un cameriere e laggiù -svogliatamente nascoste- una sfilza di macchinette che emettono luci, suoni e colori in continuazione, nel tentativo di attirare la nostra attenzione.

Chiunque di noi sarà capitato in una situazione come questa, o molto simile a questa, tanto da renderla assolutamente ordinaria e poco degna di nota.
Ed è proprio il fatto che tutto ciò sia poco degno di nota a rendere quella macchinette luminose e colorate, qualcosa di socialmente micidiale e pericoloso.

Stiamo ovviamente parlando delle slot machines e più in generale del gioco d’azzardo che dal 2008, inizio della crisi economica, ad oggi, si sta espandendo silenziosamente ed a macchia d’olio nella nostra società.

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10 cose da sapere sul voto del 17 aprile

Il 17 aprile gli italiani potranno andare a votare al referendum abrogativo (affinchè sia valido, servono quindi il 50% degli aventi diritto di voto, più uno) riguardante le trivelle per estrazione di idrocarburi.

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5 cose da sapere sulla faccenda dell’olio tunisino

Avrete sicuramente sentito in questi giorni della notizia riguardante l’olio tunisino che “grazie” al benestare del Parlamento europeo, “invaderà” a breve il mercato europeo a discapito di quello italiano.

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Ricchi&Poveri

Secondo il nuovo report di Oxfam, “nel 2015 appena 62 persone possedevano la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone, ossia la metà più povera della popolazione mondiale”. Sessantadue persone possiedono la ricchezza di metà della popolazione mondiale: meglio ripeterlo.

Pensare che indignarsi per un dato del genere sia esclusivamente di sinistra è forse l’errore più grosso che si possa commettere.
Dietro questa sperequazione immensa si nasconde infatti la quasi totalità dei problemi di oggi: povertà, analfabetizzazione, immigrazione, malnutrizione, mortalità infantile, scontro tra culture, guerra tra poveri, e così via. Tutte concause che si alimentano e fomentano a vicenda.

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Investire eticamente, si può?

Immaginate che nel vostro Comune vengano spesi 150€ per smaltire 1 tonnellata di rifiuti.
Immaginate che con 1.000.000€ si possa costruire un nuovo impianto che sia meno inquinante e che possa abbattere i costi di smaltimento a 100€ per tonnellata.
Immaginate ora che ogni cittadino possa aiutare questa iniziativa comprando delle obbligazioni con cui impresta del denaro al proprio Comune aiutandolo quindi ad attuare l’investimento che, sottolineiamo, è per un progetto per il bene collettivo e senza scopo di lucro.
Immaginate infine, ad investimento ultimato, che il cittadino sia rimborsato del capitale che ha versato, più una somma di interessi che il Comune riesce a dargli grazie al risparmio che si sta attuando sullo smaltimento dei rifiuti.

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Ficchiamocelo in testa

Ficchiamocelo in testa: il mondo sta cambiando cento volte più velocemente di quanto la nostra mentalità sia in grado di farlo. Ficchiamocelo in testa!
E’ probabile che da qui a pochi mesi nel mio o nel tuo Comune che magari non raggiunge neanche i 50mila abitanti, si debba allestire una tendopoli per ospitare mille persone che non parlano la tua lingua, che professano una religione diversa, che trovano strano che noi si mangi carne di maiale e che come ambizione hanno quella di fare il giardiniere e non il manager o l’astronauta.

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Grazie Casamonica per la festa

Sono contento per la spettacolarità del funerale di Vittorio Casamonica. Sono contento sul serio.
Sono contento perchè è stato un immenso e perfetto post-it che ha ricordato a tutti noi italiani la distanza tra il nostro Belpaese ed uno stato che si possa considerare totalmente civile.

Mi ci è voluto qualche giorno per metabolizzare l’evento e tutto il rumore mediatico che si è creato attorno, ma la conclusione non può che essere quella: essere contenti di come il tutto sia andato in scena.

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Politica sotto l’ombrellone: 5 domande sugli scenari futuri

Arriva l’estate e con lei arrivano le cosiddette letture da ombrellone, accezione che indica un tipo di letteratura leggera, talvolta frivola.
Noi però vogliamo essere in controtendenza e buttar giù qualche riga su ciò che potrebbe essere lo scenario politico di fine 2015 ed inizio 2016.

La politica interessa sempre a meno gente. Basta guardare i risultati delle elezioni del 31 maggio: affluenze che a fatica superano il 50% ed ancora in calo rispetto alle già non brillanti europee del 2014.
Non interessa per tanti motivi. Perchè fa schifo, si dice in giro.
Ma disinteressarsi alla politica perchè fa schifo è come non andare a buttare il cestino dell’umido perchè puzza troppo. Finchè la nostra pigrizia prevarrà sulla voglia di agire, la situazione non potrà che peggiorare.

Partiamo dalla testa. Il PD di cui Matteo Renzi è sia Segretario nazionale, che leader maximo politico, risulta una creatura sempre più sfilacciata, composta da anime sempre più in dissenso con il corpo centrale.

1) Quali sono gli spazi di manovra del Premier?

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Quel black bloc di Acerbo (chi?)

Nei giorni scorsi ci siamo giustamente indignati per le immagini di Milano.
Qualche centinaio di animali vestiti di nero che hanno devastato la città con una violenza inaudita, sconsiderata e del tutto fuori luogo.
Auto di privati cittadini distrutte, muri imbrattati, vetrine di negozi polverizzate. Uno scempio a cui non vorremmo mai assistere.

Ci siamo poi posti il quesito su come sia possibile che 500 persone riescano a tenere sotto scacco una città come Milano, dopo che chiunque sapesse che in quei giorni ci sarebbero stati degli scontri. Com’è possibile che l’intelligence italiana non conosca per nome e cognome quei disadattati vestiti di nero? Com’è possibile che non si sia riusciti a prevenire tutto ciò? Com’è possibile che i fermi siano stati una decina su centinaia di persone? Quesiti che non avranno mai risposta certa e che hanno aumentato ancora di più la nostra indignazione. 

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Salvini e le zingarelle

Matteo Salvini? che trova due zingare minorenni, ignoranti e sfacciate è come un cercatore d’oro che trova l’El Dorado.

Far credere che sia nel DNA delle persone rubare è qualcosa di vomitevole. Anche perchè se vogliamo raggruppare per etnia il nostro DNA, noi abbiamo lo stesso DNA di chi si è intascato tangenti per il Mose, per l’EXPO o di chi ha usato rimborsi pubblici per comprarsi di tutto e di più. E parliamo di milioni di euro.

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Le 8 aziende ultracentenarie italiane

Non sempre conosciute, spesso dedicate ad un mercato di nicchia, di dimensioni varie, ma tutte quante con una caratteristica in comune: un’incredibile capacità di sopravvivenza.
Stiamo parlando delle otto aziende  ultracentenarie italiane.

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Biell-Up!

Sarebbe bello se la città di Biella tornasse a essere il fulcro del tessile italiano e perchè no, internazionale.
Sarebbe bello che via Italia diventasse la via in cui tutti i marchi del territorio hanno la propria boutique o il proprio outlet e sarebbe bello vedere il centro cittadino pieno di gente non-biellese, intenta a fare shopping attirata dalla qualità nostrana.

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Da Bush al Califfato

Mi ricordo abbastanza bene quando nei primi anni del 2000, George W. Bush iniziò a sostenere quasi a mo’ di cantilena che gli “USA sarebbero stati esportatori di democrazia”.
Mi ricordo anche abbastanza bene chi, di contro, sosteneva che la la democrazia non si potesse esportare, poichè, niente e nessuno più di lei, è un fenomeno sociale che deve “venire” dal popolo. Demos, appunto.

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Impianti pubblici all’aperto

L’altra sera sono andato a fare un giro tra i vari impianti pubblici all’aperto del Comune di Biella.
Come ho già avuto modo di scrivere, sono convinto che queste aree attrezzate per i più diversi sport, siano dei punti di congregazione fondamentali per un ventaglio di gente estremamente ampio.
Ritengo di conseguenza che sia cruciale che l’Amministrazione locale se ne occupi, fornendo dei servizi adeguati e gratuiti nonostante ciò si trasformi in un’attività che ha dei costi, senza ritorni economici.
Una buona area sportiva però racchiude in sè molteplici benefici

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