Cultura cestistica

E’ diventata ormai per me una tradizione condividere, il giorno dell’inizio del campionato, questo pezzo che Federico Danna ci aveva dato dopo un periodo cestistico così così..Mi era piaciuto un sacco e ve lo ripropongo:

“Ancor prima di come mettere le mani sulla palla per fare un buon passaggio o per un tiro, ancor prima di analizzare come partire in palleggio

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Bianco o nero.

Non amiamo le scale di grigi. E’ evidente.
Siamo sempre più portati a dare dei giudizi netti su qualsiasi cosa: dai Marò, a Daniza, all’immigrazione, all’Europa, passando per le Forze dell’Ordine.

Un giudizio pacato di un giornalista non fa più notizia, un’analisi non particolarmente schierata viene ritenuta un’analisi “democristiana”, timorosa di giudizi avversi, creata ad hoc per non inimicarsi nessuno.

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Risposta alla lettera di Andrea Panataro

Aprire facebook e trovarsi una lettera del genere, innanzi tutto mi disgusta un po’, e in seconda battuta crea in me una serie abbastanza fitta di interrogativi:

– mi chiedo, per prima cosa, come sia la coscienza del direttore di questo giornale che, per attirare un po’ di click al proprio sito pubblica una lettera totalmente infondata (il perchè lo scoprirete nella seconda parte dell’articolo) con chiaro sottofondo xenofobo, senza prima verificare minimamente le cose scritte;

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Polemiche mondiali

E’ vero. Nessuno mi obbliga a guardare un partita di calcio, infatti a meno che sia una grande finale o una partita della Nazionale, non la guardo.
L’Italia però ai mondiali non si può non guardare. E’ quasi un dovere morale.

Ecco partiamo da qui, dalla morale. Quella che ormai ai calciatori manca totalmente.

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Un’annata così

Difficile aggiungere altre parole all’annata che ho appena vissuto, ma nonostante sia difficile so già che quest’articolo sarà ben più lungo di qualsiasi canone di lunghezza.

Partiamo dall’inizio.

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Attimi di basket

Gli attimi, positivi ovviamente, che rendono il basket indimenticabile. Tralascio per scelta quelli più scontati come il ciuf della retina, il boato di 6000 persone per un proprio canestro o un contropiede concluso con i gomiti sopra il ferro. Mi fermo a cosa molto più semplici e per me, tangibili.

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A Roma tutto liscio (o forse no)

Quindi, ricapitolando, è tutto molto semplice:
– Letta, che è del PD, si dimette perchè Renzi, che è del PD, pensa di poter essere migliore.
– Civati, che è del PD, non ha mai sostenuto il Governo delle “larghe intese”, in cui c’è il PD, nè tantomeno sostiene la fantozziana “staffetta” tra membri del PD.
– Cuperlo, che è del PD, lascia la presidenza del PD, perchè non gli piacciono i modi di fare di Renzi, che è del PD.
– Alfano volta le spalle al capo Silvio e fonda il temibilissimo NCD, che (essendo appunto NCD) non è il PD, ma sostiene il Governo Letta, che è del PD. Uhm.

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Il punto sui Marò

La scorsa settimana mi sono  imbattuto in un articolo che parlava in modo abbastanza completo della vicenda dei due ormai famigerati Marò. Tale articolo ( qui il link ) mi sembrava, come detto, completo, a tratti oggettivo ( con tanto di link esterni a fonti autorevoli) e sicuramente propendente a giungere ad una conclusione abbastanza definita della vicenda. Questo giallo italo-indiano è però molto più intricato del previsto, per tre principali motivi:
1) ci sono ancora dubbi sull’esatta ricostruzione dei fatti.
2) ci sono dubbi su che posizione giuridica avessero i due Marò al momento dell’omicidio.
3) ci sono fortissimi dubbi su chi abbia la giurisdizione su tale caso. India? Italia? Corti internazionali?

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Natale altrove

Questo articolo serve concretamente a poco, lo so, ma conoscere è sempre meglio che ignorare.
Credo quindi che, mentre ci apprestiamo giustamente a riunire le nostre famiglie per festeggiare insieme le festività, sia utile essere a conoscenza di qualche dato significativo:

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Lampedusa

La tragedia di Lampedusa mi ha abbastanza infervorato. Non solo per l’ennesima strage in sè ( sono ormai quasi 25000 le vittime nel Mediterraneo e quasi 7000 sono nelle acque della Sicilia), ma soprattutto per l’ignoranza che ci ronza attorno.

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Domande sulla Fede

Caro amico, stimolato dalle nostre interessanti discussioni sulla religione, ho deciso di stilare una serie di riflessioni/domande a cui io tento, ogniqualvolta se ne ponga il problema, di rispondere. Per ovvie ragioni, cercherò di suddividerle in questioni sulla Chiesa (intesa come istituzione), sulla Fede e su Dio. Molto spesso però le cose si mescolano. Ho voluto evitare qualsiasi riferimento a fonti esterne ( se non alcune definizioni riportate) affinchè siano tutte domande che chiunque di noi possa porsi senza il bisogno di dover leggere un’intera biblioteca di teologia.

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Indice GNH

Alla scoperta dell’indice GNH

Il seguente articolo è il riassunto della mia tesi di laurea triennale. E’ più lungo dei classici articoli “da blog”, ma l’argomento, almeno secondo il mio punto di vista, è davvero interessante: l’indice GNH, gross national happiness.

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Nazionale U20

A lezioni di economia dall’U20

Ho sempre sostenuto che lo sport sia la miglior palestra di vita per ogni persona, a volte ancor più della scuola e di qualsiasi altra istituzione  dei giorni nostri.
Il sacrificio, il lavoro costante alla ricerca del miglioramento, lo spirito di squadra. Niente come lo sport, ti può insegnare questi e molti altri valori poi applicabili in qualsiasi altro ambito della nostra vita.

Sono appena terminati gli europei  under20 di pallacanestro, vinti da una strepitosa nazionale italiana che torna sul tetto d’Europa dopo ben 21 anni, mentre non più di due settimane fa è stato ufficializzato il passaggio di un altro giocatore italiano nell’NBA. Il quarto, record storico.
Tutto ciò in un periodo dove la parola crisi è diventata probabilmente più pronunciata della parola mamma.
Ma come possono essere interconnessi due aspetti così opposti come il successo dei giocatori italiani e la crisi economica più profonda dal dopoguerra ad oggi?

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Elezioni 2013: la vittoria del packaging.

Che al supermercato il packaging conti ormai più del contenuto, non lo si scopre di certo ora. Che il valore che abbiamo in testa di un prodotto, derivi più da quello che ci dice la pubblicità, rispetto al reale valore del prodotto in sè, nemmeno. Normali dinamiche di un’era consumistica direi.
Mi girano le palle però, se lo stesso principio consumistico, viene applicato anche alla Politica.

A risultati ormai acquisiti la situazione è chiara: i Partiti che, a parer mio, hanno presentato contenuti di valore, hanno subito una sonante sconfitta. I Partiti che hanno basato TUTTO sulla comunicazione, hanno dominato la scena elettorale.

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Apriamo un bar sulla spiaggia in Brasile?

Quante volte vi è stata posta questa improbabile domanda? Abbastanza spesso penso, soprattutto nel periodo Novembre-Marzo quando in Italia non si può mettere il becco fuori di casa senza che il naso inizi a colare e quando lo stress lavorativo raggiunge picchi difficilmente sostenibili, senza che ci sia la possibilità a breve di una vacanza distesi sulla spiaggia a prendere il sole, che funga da rigenerante. E allora, presi dallo sconforto, arriva la domanda: “senti, perchè non andiamo in Brasile e apriamo un caspita di baretto sulla spiaggia?”. La possibilità che poi la domanda si concretizzi sono più o meno prossime allo zero, ma almeno sognare di farlo, non costa nulla.

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